Anna Castagnoli. Narrativa per ragazzi: un’autobiografia infantile.
Super 8, un’autobiografia infantile. Anna Castagnoli, Topipittori 2010
Che cosa significa essere stati bambini? Cosa resta in noi del bambino che siamo stati? Come ci forma, come ci aiuta?
La collana Gli anni in tasca (premio Andersen 2010) esplora con diverse autobiografie la vita dei bambini. Questa è la mia, al sapore di una pellicola super 8.
Super 8 Anna Castagnoli Narrativa: un’autobiografia infantile 8,50 Euro |
|
“L’America sapeva di marshmallow abbrustoliti sul barbecue, di marmellata di zucche e zucchero filato, aveva il colore di una prateria dopo la pioggia, quando il sole si fa largo tra le nuvole. Pescavamo salmoni nei fiumi. Andavamo a cavallo (io seduta tra il pomolo della sella e mio padre) per sconfinate distese, verdi fino all’infinito. Guardavamo Seattle andare e venire nella finestrella dei ferry-boat che attraversavano la baia. Mangiavamo gelati seduti sul bordo di canyon e torrenti, o zuppe di cipolla in ristoranti girevoli, issati sulla cima di qualche grattacielo.
La nostra seconda casa era un parallelepipedo di legno verdeazzurro in mezzo ai pini, con un tetto di color rosso, in un quartiere residenziale alla periferia di Seattle. Tutte le mattine un orsetto lavatore veniva a sfregare il muso sulla finestra della cucina che dava sul giardino. Allora mia madre gli cucinava un uovo sodo e glielo dava con una ciotola di latte.
“Un’estate del 1973, mia madre sistemò una sdraio sul patio della nostra casetta verde e lesse tutti i libri del dottor Spock. Il dottor Spock era un pediatra molto in voga in quegli anni di grandi sconvolgimenti culturali. Riassunta in soldoni la teoria di questo dottore è questa: ai bambini bisogna lasciar fare tutto quello che vogliono. Così mia madre decise di non preoccuparsi troppo dei miei istinti omicidi e suicidi e mi lasciò crescere nella più assoluta libertà.
Nella nostra infanzia, grazie al dottor Spock, siamo stati dei selvaggi. Potevamo dipingere sui muri. Fare il bagno nelle pozzanghere dopo la pioggia e tornare a casa coperti di fango. Andare coi pattini per casa rigando le piastrelle. Saltare sui letti. Uscire di casa la mattina e tornare quando faceva buio. Tagliare i capelli alle bambole o strappare loro gli occhi. Smontare i giochi e lasciarli smontati per sempre. Mettere i bigodini ai cani. Mangiare per terra davanti alla televisione. Arrampicarci sulla cima degli armadi e dormire nei cassetti aperti.”